Scopriamo insieme i luoghi di Rimini cari al regista
Come tutti sanno, Rimini è la patria di Fellini. Nonostante questo, il regista romagnolo non ha mai girato fisicamente nella città. Nel 1939, infatti, per lavorare nel cinema, lasciò la Romagna alla volta di Roma. Eppure, essendo Rimini “una dimensione della memoria”, come la definiva lui, la città è omaggiata in moltissime sue pellicole. E Rimini stessa omaggia il grande genio in ogni modo possibile.
Scopriamo insieme la Rimini di Federico Fellini.
Sicuramente, il primo luogo da visitare è via Dardanelli, dove sorge la casa natale del regista. Anche se non è visitabile, è pur sempre bello ammirarla da fuori. Da qui, si può proseguire per il cinema Fulgor, a due passi da casa sua, dove Fellini trascorreva ore e ore. È in un Fulgor trasfigurato che è ambientata la scena di Amarcord in cui Titta cerca di sedurre la Gradisca.
Oggi il cinema è stato ristrutturato nientepopodimeno che da Dante Ferretti, scenografo tre volte premio Oscar (per The Aviator con Di Caprio, Hugo Cabret di Scorsese e Sweeney Todd di Tim Burton).
Vicino al Fulgor c’è il borgo di San Giuliano, il quartiere dei pescatori (vicino al ponte di Tiberio). Le case color pastello e i murales che raccontano il cinema del regista sono un luogo fuori dal mondo. Federico Fellini e Giulietta Masina venivano spesso a passeggiare qui.
Il molo di Rimini, invece, è il simbolo de I vitelloni, che ci venivano d’inverno. Il Grand Hotel, poi – in stile Belle Époque –, era per Fellini il simbolo della ricchezza.
Altri luoghi? In via Clementini 9 c’è Palazzo Dolci, dove la famiglia di Fellini si trasferì nel ‘29. È qui che il regista trascorse l’adolescenza. In via Gambalunga, invece, c’è il Palazzo Gambalunga, dove aveva sede il ginnasio frequentato da Federico.
Piazza Cavour, invece, fu ricostruita a Cinecittà per alcune scene famosissime di Amarcord: le pallate di neve, le scorribande di Scureza, il pavone. Il parco Federico Fellini è forse l’ultima meta importante.