Una fedele rivisitazione storica nella fantastica cornice di Mondaino: un vero tuffo nel passato per appassionati e non.

Correvano gli anni dei Malatesta, quando quella che allora era conosciuta con il nome di Monte dei Daini, era terra di confine contesa tra il comune di Rimini e il ducato di Urbino.

Furono proprio i Malatesta a costruire il castello e le mura, visibili ancora oggi, che servivano come difesa per le continue battaglie tra le parti. Nel 1393 ci fu un primo approccio di pace tra Carlo Malatesta e Antonio II da Montefeltro, ma il più importante trattato di pace fu quello stipulato nel novembre del 1459 tra Sigismondo Pandolfo Malatesta e Federico da Montefeltro duca di Urbino: nonostante la sua breve durata, solo tre anni in seguito ai quali Mondaino venne conquistata dai marchigiani e donata al Papa, è proprio quella tregua che fu allora festeggiata con danze e banchetti, e che ancora oggi viene tradizionalmente ricordata con il Palio del Daino di Mondaino.

La cadenza è ogni anno nella seconda metà di agosto, e per quattro giorni viene messa in scena una festosa rievocazione medievale per le vie del centro storico.

La festa del palio

Si apre con la messa in scena del castellano che accoglie Federico da Montefeltro e Sigismondo Malatesta, con un giullare che narra le gesta dei delle due personalità, gli sbandieratori che volteggiando gli stemmi e lo sparo della bombarda. I giorni successivi sono dedicati alla riproposizione delle atmosfere storiche, con bancarelle, costumi, banchetti e spettacoli a tema.

Il palio vero e proprio viene proposto sempre di domenica e consiste nelle sfide tra le quattro contrade di Borgo, Castello, Contado e Montebello. La prima sfida è quella dei balestrieri, nella quale deve essere colpito un bersaglio posto nella piazza. Chiunque può partecipare alle prove del gioco, bambini, ragazzi e adulti, divertendosi a provare a fare centro.

La seconda sfida è la corsa delle oche: tre oche sono rinchiuse in gabbie e ogni contrada deve scegliere la sua. Una volta liberate le gabbie, compito dei partecipanti è spronare le oche a raggiungere il traguardo prima possibile, ovviamente senza mai toccarle.

Terminata la gara, si inizia ad entrare nel vivo della serata, le persone ormai affollano le strade, i profumi delle bancarelle e del cibo si diffondono per i vicoli, l’atmosfera è allegra e festosa.

Il gioco del daino

Nell’ultima sfida i vari concorrenti delle due contrade rimaste indossano costumi che ricordano le fattezze di un daino. Ognuno di loro si deve mettere sopra una base posta lungo il perimetro della piazza con in mano un testimone, testimone che deve essere passato ad un altro concorrente della propria contrada lasciando così libera la base. La sfida consiste nel fatto che ad ogni passaggio di testimone una base viene eliminata e i concorrenti devono correre su quelle ancora rimaste, pena l’eliminazione. Naturalmente vince la contrada che rimane con un unico concorrente sull’ultima base rimasta.

Il finale del gioco è l’occasione per far partire i festeggiamenti conclusivi che terminano con i fuochi d’artificio, in un tripudio di strade addobbate, costumi, figuranti, il tutto all’insegna di una rievocazione storico medievale molto particolareggiata e ricca. Il Palio del Daino di Mondaino rimane uno degli eventi più importanti e caratteristici della regione, un’occasione per rivivere un pezzo di storia mai dimenticata.