Monumento dedicato alle mogli dei marinai, sempre in attesa, e a chi ha perso la vita in mare
Siamo all’estremità del molo Est del porto di Rimini. Qui sorge la statua bronzea della sposa del marinaio, una donna, una moglie e una madre, che scruta l’orizzonte. Il corpo è proteso in avanti e lo sguardo è fisso a per intravedere, all’orizzonte, quella barca che riporterà a casa il suo marinaio. La ricerca è marcata dal braccio destro, proteso in avanti, quasi a indicare qualcosa in lontananza, tra le onde. Ai piedi della donna, aggrappati alle sue gambe, ci sono i figli, anche loro in attesa del ritorno paterno.
La stessa fisionomia della statua suggerisce la ricerca, la speranza del ritorno. Ma ancora più marcato è il sentimento di attesa che compare sulla dedica posta sul basamento della statua che così recita:
“Per ricordare le donne che sulle banchine del porto aspettavano i loro uomini tornare dal lavoro e dal mare. Per non dimenticare quelli che non sono tornati”
L’attesa è il sentimento prevalente in questa dedica, quell’attesa vissuta dalle moglie ma anche dai figli per il ritorno dei loro sposi e padri. E omaggio a chi purtroppo non è più tornato.
L’opera è un capolavoro di Umberto Corsucci, il quale, incaricato dalla Cooperativa dei Lavoratori del mare, realizzò la statua della sposa del marinaio nel 2010.