Gravemente danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale, il palazzo venne ricostruito nel 1961
L’edificio (antica casa degli Attendoli dove, secondo la tradizione, nacque, nel 1369, Muzio Attendolo, capostipite degli Sforza) aveva funzione di abitazione nobile con dipendenze affiancate e disposte nelle immediate vicinanze, come documentato negli acquerelli di Romolo Liverani, realizzati nella prima metà dell’Ottocento.
Sottoposto a un generale intervento di recupero nel 1894-1897, al termine dei lavori il palazzo fu dichiarato Monumento Nazionale per l’Arte e la Storia, ma ciò non valse a risparmiarlo dalla distruzione provocata dai bombardamenti del 1944 e 1945.
Il palazzo fu sventrato, il tetto e i piani crollarono completamente, rimasero solo alcune parti dei muri perimetrali. L’edificio fu poi ricostruito nel 1961, su progetto dell’architetto Carlo Visani di Lugo, nel rispetto delle forme originali, con gli archi gotici e le finiture in cotto che un tempo lo caratterizzavano.
Attualmente le sale al piano terra sono adibite a mostre temporanee, al primo piano sono allestite la sezione dedicata a Luigi Varoli e la Sala Archeologica, al secondo piano, di recente apertura, la sezione dedicata ai Giusti cotignolesi.