Quando si parla di pesce azzurro, la confusione regna sovrana, poiché ogni regione attribuisce allo stesso animale una serie infinita di nomi e appellativi.
Così la Romagna annovera la saraghina, ricchissima di iodio e Omega 3, nome immortalato da Federico Fellini, che così chiamò un’indimenticabile personaggio del suo film 8½, premio Oscar nel 1964.
Tuttavia esiste un’altra varietà adriatica di pesce azzurro, sempre nutriente, a bassissimo contenuto di calorie e reperibile a prezzi contenuti su tutti i banchi delle pescherie locali. Si tratta del sardone, immortalato da un detto romagnolo molto eloquente, rivolto a chi pare non avere un grande quoziente intellettivo: “avê la testa d’un sardon”.
Il sardone, infatti, è molto apprezzato perché di facile pescaggio nell’Alto Adriatico e, come la sardina, è conosciuto tra i pescatori come l’esca universale.
Un altro detto romagnolo, forse ancora più popolare, è rivolto ad un credulone che, proprio per questo, si dice che “e bèca com’un paganël”.
Il ghiozzo paganello (Gobius paganellus), conosciuto commercialmente come ghiozzetto, difatti, abbocca voracemente alle lenze e le sue carni, adatte per fritture, sono apprezzate soprattutto lungo le coste italiane nord-orientali.