Dettaglio di un portone in Via Farini a Bagnacavallo (foto S.Togni)

Stando alla descrizione del Boccaccio il volto di Dante Alighieri era «lungo, e il naso aquilino, e gli occhi anzi grossi che piccioli, le mascelle grandi, e dal labbro di sotto era quel di sopra avanzato; e il colore era bruno, e i capelli e la barba spessi, neri e crespi, e sempre nella faccia malinconico e pensoso».

Sulla base di questa breve ma particolareggiata descrizione, molti artisti si sono cimentati col volto del Sommo Poeta, non solo in pittura, ma soprattutto nell’arte scultorea.

Una delle statue certamente più nota di Dante è quella posta in piazza Santa Croce a Firenze, realizzata dal ravennate Enrico Pazzi nel 1865, coeva a quella di Vincenzo Vela a Padova e a quella di Ugo Zannoni a Verona, per commemorare il sesto centenario della nascita del poeta.

Un caso a parte è costituito dalla statua collocata a Barcellona e realizzata da Cesare Zocchi, lo stesso artista che realizzò il monumento commemorativo a Dante a Trento nel 1896, sempre col braccio destro disteso in avanti, in atto di declamare i suoi versi. Inaugurata nel 1921, oggi si trova oggi sul Montjuic, attrazione turistica della capitale catalana.

È sempre di quegli anni la colossale statua di Ettore Ximenes, voluta dagli immigrati italo-americani a New York nel 1912, giudicata come “la più bella statua di Dante mai realizzata” da Giovanni Pascoli.

L’opera fu però rifiutata dalla commissione artistica in quanto troppo grande e abbandonata presso la dogana del porto cittadino; così nel 1921 venne realizzata una nuova statua più piccola e posizionata davanti a Broadway, presso il Lincoln Center, restaurata nel 1999 dal Radisson Empire Hotel.

Sempre in Spagna, presso il Parco Buen Retiro di Madrid, si trova un ennesimo celebre monumento bronzeo a Dante, opera del 1968 di Angelo Biancini, ceramista di Castelbolognese.

Infine, nella città di Quebec, dov’è presente una società dantesca dal 1976, si trova uno degli ultimi busti intitolati a Dante Alighieri, realizzato nel 2005 e fortemente voluto dalla comunità italiana locale, come simbolo della propria identità.