
L’ingegner Fabio Taglioni, nato nel 1920 a Santa Maria in Fabriago presso Lugo di Romagna, è stato anche definito “il lughese creatore di miti”.
Il 1° maggio 1954 il giovane ingegnere viene chiamato a Borgo Panigale per fare un miracolo e salvare l’azienda. Se è in grado di realizzare una moto 100 CC per vincere il giro d’Italia, la Ducati potrà pagare gli stipendi ai propri dipendenti, altrimenti ‘tutti a casa!’.
Taglioni accetta la sfida e inventa la 100 Gran Sport, conosciuta anche come la moto-capolavoro “Marianna”.
Dal 1956 fa apporre il cavallino rampante che il concittadino Francesco Baracca, eroe della Prima Guerra Mondiale disegnava sul suo aereo, sui serbatoi delle Ducati da corsa, come già aveva fatto Enzo Ferrari sulle sue rosse.
Nello stesso anno fa debuttare il motore 125 Desmo, la vera e propria rivoluzione che permette alla Ducati di aumentare le proprie prestazioni, in gara e non solo.
Il sistema di distribuzione desmodromico sfrutta un sistema meccanico diretto, a scapito delle tradizionali molle, per riportare le valvole del motore in posizione di chiusura.
Il desmo, d’altro canto, era stato il tema della sua tesi di laurea, conseguita nel 1948 presso la facoltà di Ingegneria meccanica all’Università di Bologna, che gli aveva valso una cattedra l’anno successivo presso l’Istituto tecnico Alberghetti di Imola.
Sarà sempre il geniale lughese ad inventare il telaio a traliccio che è ormai diventato il marchio di fabbrica della Ducati che, a ragione, gli ha voluto dedicare la rotonda di accesso allo stabilimento produttivo di Borgo Panigale