Il matterello è lo strumento più famoso della cucina, ma la sua storia è lunga e tortuosa
L’utensile da cucina per antonomasia è ovviamente il matterello. Chi non l’ha mai brandito o visto maneggiare?
Questo strumento è così semplice che esiste praticamente dall’alba dei tempi. Il principio è quello della ruota, perché si tratta di un cilindro che ruota, appunto, su una superficie. Solitamente quella superficie è la sfoglia.
“Tirè la spòja” (tirare la sfoglia) è un lavoro faticoso – renderla ruvida al punto giusto perché trattenga bene il sugo non è semplice –, ma le azdore sono instancabili. Certo, avere un matterello rende tutto più semplice.
Già gli antichi Romani usavano questo utensile. Lo chiamavano fustula e lo usavano per preparare le lagane e paste simili. Nel Medioevo era usato dai cuochi dei monasteri e dei castelli, e lì cominciarono a chiamarlo “mattero”, cioè un’arma simile a un giavellotto che assomigliava proprio all’attrezzo da cucina. Da “mattero, quindi, divenne “matterello”, cioè un mattero più piccolo.
Dal Rinascimento, infine, cominciò a diffondersi anche nelle case dei più poveri, fino a diventare l’attributo che la cultura popolare affianca a madri e nonne furiose.