Nonostante vi siano tanti mosaici di pregio in tutto il mondo, Ravenna si fregia di possedere la più vasta superficie musiva parietale di epoca paleocristiana.
Il mosaico, nato probabilmente assieme alle grandi civiltà fluviali del passato, ebbe una grande fortuna in Grecia, per poi trasferirsi a Roma soprattutto nelle decorazioni pavimentali in marmo e pietre dure di ville e zone termali.
Ma è con l’avvento del Cristianesimo che l’arte paleocristiana cominciò a sfruttare appieno la specificità del linguaggio musivo, impiegando materiali diversi e tecniche innovative.
Differenti da quelli di Venezia e di Roma del XIII e XV secolo, lisci e piatti per effetto delle tessere quasi uniformi e molto regolari, i mosaici di Ravenna del V e VI secolo presentano tessere di forma e dimensione diversa, con inclinazioni e profondità variabili.
La superficie risulta così scabrosa e ruvida, tale da trattenere o riflettere la luce secondo la posizione dell’osservatore.
Nei mosaici ravennati si possono trovare tessere minuscole, millimetriche, che tratteggiano i contorni occhi o le labbra dei volti, spesso in cotto, accanto a tessere di madreperla e grandi blocchi vitrei che bordano gli abiti di sante, notabili e imperatori.
Pietre e sassi affiancano tessere in pasta vitrea con foglia d’oro zecchino, inclinate l’una rispetto all’altra di circa 40 gradi, creando così giochi di luce e colore inimitabili.
Questa tradizione millenaria, unica ed irripetibile, ha ripreso vita a Ravenna a metà del secolo scorso con grandi interpreti del mosaico contemporaneo come Renato Signorini, Antonio Rocchi, Ines Morigi Berti e Libera Musiani.
Oggi, continua a vivere a livello internazionale grazie ad artisti del calibro di Marco Bravura, Felice Nittolo, Alessandra Caprara, Enzo Scianna, Luciana Notturni, Paolo Racagni e Luca Barberini.
La città è disseminata di numerose opere musive contemporanee, a partire dal Museo d’Arte (MAR) con una mostra permanente di bozzetti creati da grandi artisti come Afro, Chagall o Moreni, e dal 2009 si tiene la Biennale del Mosaico.