La Natività dipinta da Mario Lapucci.

Conosciuto a Ravenna soprattutto come lo storico gestore della libreria di via Corrado Ricci fino al 1984, fu il fondatore delle Edizioni del Girasole nel 1964, la più antica casa editrice ravennate.

Uomo dai mille interessi e dalle tante idee, Lapucci era però sicuramente di più: fu infatti scrittore, poeta, cartoonist, caricaturista, grafico e pittore.

Marchigiano, approdato in Romagna in tenerissima età, ne ha colto la vitalità portandola nella sua opera.

Durante la seconda guerra mondiale venne fatto prigioniero e deportato in India, dove resterà per sei anni. Mario, per tenere alto il morale dei suoi compagni, creò un giornaletto satirico, il “Mago Merlino”, scritto, illustrato interamente da lui e affisso alla bacheca della prigione ogni quindici giorni.

Nei lunghi anni della prigionia, iniziò anche a dipingere, ottenendo così il permesso di uscire dal campo. Nonostante gli venissero requisiti i pezzi migliori, alla fine del conflitto mondiale riuscì a portare in patria sessanta chili di pitture, bozzetti e scritti.

Nonostante l’impiego fisso all’INPS, Lapucci non abbandona mai matite e pennelli e le sue strisce sono pubblicate sui quotidiani Paese Sera e La Notte e il periodico Vittorioso.

La sua tavolozza comprende tutte le espressioni pittoriche ed alcune tecniche personalissime, come i famosi “vinarelli”, disegni al tratto e colorati con gocce di Sangiovese.