Caricatura del maestro violoncellista Rostropovich presso la Filarmonica di Bologna.

Eugenio Amadori, violinista di Martorano di Cesena, classe 1921, dalla buca d’orchestra ha osservato per anni i grandi della musica contemporanea, sapendone rendere i tratti più intimi attraverso le sue caricature.

Fin dall’infanzia ha sempre dipinto e scolpito. Nel 1938 a soli 17 anni si aggiudica il primo premio ad un concorso di pittura che si tiene a Cesena.

Amadori ha però anche una spiccata passione per il violino, tanto che si iscrive e frequenta il Conservatorio musicale “Gioacchino Rossini” di Pesaro.

Terminata la seconda guerra mondiale, si diploma in violino e, dal 1965, entra a far parte dell’orchestra del Teatro comunale di Bologna.

In venticinque anni di attività come professore d’orchestra, fa ritratti ad olio ai più importanti direttori d’orchestra, da Sergiu Celibidache a Riccardo Muti, e a tanti cantanti lirici, da Rolando Panerai a Luciano Pavarotti, cogliendone le espressioni più singolari e la natura più intima.

Prima dell’inizio e nelle pause delle prove, Amadori raccoglie centinaia di ritratti grotteschi, trasferendoli in terracotta.

Le sue opere, spesso buffe ma di rara sensibilità, sono ora esposte nei locali del secondo piano dell’Accademia Filarmonica di Bologna.

La raccolta, unica nel suo genere, è una preziosa testimonianza della vita musicale e culturale in genere della Bologna, in cui l’artista cesenate operò e visse fino alla morte, nel 2001.

Il Maestro Luigi Girati dell’Accademia bolognese ha voluto così rendere omaggio ad un amico e collega che ha rappresentato un tassello importante della città che, nel 2006, l’Unesco ha dichiarato “città creativa della musica”.