Rilievo attribuito ad Andrea del Verrocchio

il patrimonio di scultura rinascimentale fiorentino  in Romagna

Poco conosciute, ma di grande interesse storico e culturale la “ Madonna di Solarolo” e le vicende che hanno contribuito a conservare fino ad oggi questo prezioso rilievo.

Dopo un periodo tormentato nel XV secolo si instaurò a Solarolo il dominio dei Manfredi di Faenza, che contribuirono alla costruzione fortificata del Paese, ma non solo, per i loro rapporti con la famiglia Medici consentirono all’opera di giungere a Solarolo da Firenze.

Dal 1529 al 1539 Solarolo divenne feudo personale di Isabella d’Este Gonzaga, proprio un suo scritto conservato all’Archivio di Stato di Mantova cita la Madonna. Collezionista di opere d’arte antiche e moderne ella ha contribuito a preservare l’opera.

Intorno al 1665 dopo l’abbandono e lo smantellamento della Rocca, il Rilievo fu ritrovato in un fienile e riposizionato presso il palazzo Comunale.

Nel 1944 le truppe nemiche avanzavano lungo la Linea Gotica e sotto consiglio del Conte Carlo Gamba, storico dell’arte fiorentino, l’amministrazione comunale decise di riparare l’opera sotto il pavimento del campanile parrocchiale.

Grazie a questa precauzione nonostante il Paese fosse stato completamente distrutto durante la Battaglia del Senio nel 1945, la Madonna venne ritrovata intatta durante la ricostruzione, nel 1950.

Oggi “La Madonna di Solarolo “ si trova ad ornamento della Sala Consiliare del Comune, simbolo dell’orgoglio civico del Paese.

Una storia avventurosa, caratterizzata inoltre da  una lunga discussione per l’attribuzione del rilievo.

La Diatriba inizia a partire dalla metà dell’800, con la riscoperta del Rinascimento come periodo più originale della storia artistica della Nazione.

Del 2004 la proposta che si debba attribuire ad “Andrea del Verrocchio ” da parte del Professor Francesco Caglioti. Tale attribuzione è ad oggi riconosciuta all’unanimità.