I pochi ruderi restaurati di Maioletto sono i resti di una delle roccaforti più difficili da espugnare dell’intera Valmarecchia e Montefeltro.
La Rocca domina la vallata da un gigantesco masso di sabbia e argilla.
La leggenda vuole che la rocca di Maioletto e il sottostante borgo siano stati distrutti da una frana, che la tradizione indica essere avvenuta fra il 29 e 30 maggio del 1700 come punizione divina per un “ballo angelico” tenutosi all’interno delle mura castellane.
Si narra che il paese fosse stato inizialmente distrutto da un fulmine, ma in realtà tale diceria risulta infondata poiché è una travisazione del fatto documentato che un fulmine nel 1647 (ovvero 53 anni prima della sciagura) mandò per aria la polveriera distruggendo parte della muraglia posta sulla strada che conduceva al forte.
La Rocca appartenne alla Chiesa, in seguito fu dei faggiolani di Casteldelci, dei Malatesta e dei Montefeltro.
Attualmente sono ancora visibili alcuni tratti delle mura di cortina, due torrioni poligonali e i ruderi del borgo.