La prima fontana pubblica risale al 1882 e mise fine alla proverbiale ‘sete’ dei Cervesi, mentre l’ultima, inaugurata nel 2008, porta un nome di donna, Angelika, ed è conosciuta come la fontana dell’amore.
I salinari cervesi hanno sempre avuto fama di gran bevitori, ma solo per il fatto che erano attorniati da acque salate, salmastre o paludose; in ogni caso imbevibili.
Dopo svariate pressioni all’amministrazione comunale per poter disporre di un pozzo artesiano e dopo avere scavato fino a 115 metri di profondità, l’attuale fontana di Piazza Garibaldi prese forma, con la sua vasca circolare in marmo e la colonna centrale in ghisa sormontata da una pigna.
Dal 1909 al 1927 si susseguono le aperture di altri pozzi artesiani, da Milano Marittima a Pinarella, testimoniati ancora oggi da alcune fontanelle superstiti disseminate sul territorio cervese.
Ma è nel 2008 che viene realizzata la fontana più artistica e romantica della città, nata da una storia particolarmente commovente e segno indelebile del legame profondo tra Cervia e il mondo.
Negli anni Sessanta, Angelika ed Helmut Trunk, due tedeschi di Norimberga, passano la loro prima vacanza nella località romagnola. Qui passano momenti spensierati e l’appuntamento con Cervia diventa annuale.
Angelika, però, scompare prematuramente ed Helmut decide di donare alla città una fontana, a memoria dei giorni felici vissuti insieme nella loro “bella Cervia”.
Alta due metri, con una vasca in marmo lunga 2,95 metri, larga un metro e mezzo e profonda 17 centimetri, la fontana è stata realizzata dall’artista Daniel Prapone e ha richiesto circa 400 ore di lavoro, sotto la direzione dell’ing. Diego Poltronieri.
Adagiata su un mosaico di quattro metri quadri, la statua in bronzo rappresenta Angelika sotto forma di sirena, intenta ad abbeverare degli uccellini, a ricordare l’amore di Helmut per la donna e la città di Cervia.