Monumento ad Andrea Costa in Pza Repubblica a Bagnara

Eretto nel 1920, demolito da vandali e ricostruito nel 1949 da Giuseppe Casalini, dopo i restauri del 2003, il monumento svetta ancora oggi in piazza della Repubblica, alle porte del borgo.

Nel periodo post unitario, il primo sindaco bagnarese eletto fu Enrico Beltrani, che restò in carica dal 1897 al 1902 e, in maniera discontinua, per via del suo rifiuto di prestare giuramento di fedeltà al re d’Italia, fino al 1914.

Molte tensioni sociali caratterizzarono il territorio nazionale ai primi del Novecento, che videro protagonisti leghe di braccianti e mezzadri, sindacati e cattolici entrati in politica.

La popolazione bagnarese, in condizioni generalmente precarie di vita, ogni vigilia di primo maggio mandava in fibrillazione le forze dell’ordine.

Durante la cosiddetta ‘settimana rossa’, anche a Bagnara si registrò qualche scompiglio pur senza gli eccessi della bassa ravennate.

Nel 1914, nelle prime elezioni comunali a suffragio universale, sebbene solo maschile, i socialisti ottennero una schiacciante maggioranza in consiglio comunale, ma l’imminente entrata in guerra dell’Italia non permise di realizzare grandi cambiamenti.
La lotta politica riprese tuttavia nell’immediato dopoguerra, soprattutto nel ‘biennio rosso’, tra il 1919 e il 1920, quando i sindacati e partiti della sinistra conquistarono un potere sempre maggiore.

Un giorno particolarmente teso a Bagnara fu il 2 maggio 1920, quando i socialisti inaugurarono il celebre monumento ad Andrea Costa ‘pioniere del socialismo’, a cui seguirono scontri che provocarono due morti e la proclamazione dello stato d’assedio.