Rocca di Maiolo
Resti della Roccaforte

L’ira divina che distrusse la Rocca e il borgo

Maiolo era un paese dell’entroterra di Rimini, popoloso e fiorente, che esibiva una poderosa rocca sovrastante tutta la valle del Marecchia. Il 29 Maggio 1700 la Rocca e il borgo furono distrutti nella notte.

La roccaforte, per la sua posizione era tra le più difficili da espugnare dell’intera zona riminese e del Montefeltro ed anche in virtù di questo godeva di una certa prosperità, e i suoi abitanti, si narra, conducevano una vita di libertà e prosperità.

Una leggenda lega la sua distruzione al Ballo Angelico, così chiamato perché la nudità dei partecipanti, era come quella degli angeli.

Il Ballo Angelico appare in tante storie dell’Italia rurale, sui monti della Romagna come in Casentino, in Maremma, Garfagnana, Irpinia. Molti degli episodi ricordati dalle cronache sarebbero accaduti in periodo di Quaresima, quasi in sfregio della religione cristiana.  

In realtà avveniva molto prima dell’avvento del Cristianesimo e sempre tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera come rito di fertilità.

Racconta la leggenda che alcuni abitanti di Maiolo fossero dediti al ballo angelico, nelle stanze del castello e vi partecipavano giovani e vecchi, maschi e femmine, consumando la notte fra canti e risa.

Una notte apparve ai presenti un angelo che ammonì i partecipanti promettendo una terribile punizione se si fossero ripetuti altri balli. Non venne ascoltato e l’ira divina si scatenò.

Il 28 maggio del 1700 ci fu un diluvio che durò quaranta ore ininterrotte, e un fulmine spaccò il monte distruggendo la rocca e il borgo coi suoi abitanti, una frana di fatto spazzò via il paese, provocando la catastrofe.

Nelle leggende popolari questo evento fu associato ad uno precedente, quando nel 1644 un fulmine aveva colpito il deposito delle poveri della fortezza distruggendola in gran parte. Tante disgrazie divennero una sola e con la stessa spiegazione.

Oggi non rimangono che pochi ruderi dell’antica rocca, e Maiolo conserva le sue vecchie case contadine, le piazzette e la bellezza del suo panorama che spazia dall’Alpe della Luna al mare Adriatico.