Esterno del Teatro Bonci di Cesena

Chi sono i geni che danno il nome ai nostri teatri?

Il più antico teatro comunale dell’Emilia-Romagna tra quelli tuttora esistenti, è il Teatro Rossini di Lugo, la cui edificazione risale al 1757. Lugo, infatti, è la vera patria del geniale compositore Gioacchino Rossini, nato a Pesaro nel 1792, ma di padre lughese, suonatore nella banda cittadina e fervente rivoluzionario, tanto da doversi spostare a più riprese nelle vicine città per sfuggire alla cattura dopo la restaurazione del governo pontificio.

Tuttavia, oltre al grande compositore universalmente noto, la nostra terra ha dato i natali a tanti altri geni della musica che incontriamo nei nomi dei nostri teatri. Uno dei primi talentuosi compositori, fu il violinista barocco Arcangelo Corelli, nato a Fusignano nel 1653, a cui è dedicata la sala del ridotto del Teatro Alighieri di Ravenna. Proprio questo splendido gioiello progettato nel 1840 avrebbe dovuto essere dedicato al ravennate Angelo Mariani, primo maestro d’orchestra nell’accezione moderna del termine, che qui eseguì un ‘Inno a Dante’ in occasione del secentenario dalla nascita del Sommo Poeta. Oggi porta il suo nome il teatro ligneo più antico in Italia, quello costruito nel 1605 a Sant’Agata Feltria, nel cuore del Montefeltro.

Il tenore Angelo Masini, nato a Forlì nel 1844 e apprezzatissimo dallo zar di Russia e dallo stesso Giuseppe Verdi, dà il nome all’elegante Teatro di Faenza. Il rinato Teatro di Rimini, dopo 75 anni di abbandono e un lungo ma riuscitissimo restauro, è dedicato ad Amintore Galli, musicologo e giornalista nato a Talamello nel 1845. Il secondo teatro ravennate, ubicato all’interno della sconsacrata Chiesa gotica di Santa Chiara, porta il nome dell’attore e drammaturgo Luigi Rasi, nato nella città bizantina nel 1852 e sepolto nell’affascinante cimitero monumentale. Il Teatro Bonci di Cesena porta il nome dell’illustre tenore che qui nacque nel 1870.

Infine, ultima ma non per importanza, troviamo il soprano brisighellese Maria Pedrini, talmente legata al paese natale, dove vide la luce nel 1910, che si dice appaia talvolta nel teatro a lei dedicato. Il suo fantasma e la sua voce riecheggerebbero infatti nel piccolo teatro interamente incluso all’interno di un palazzo municipale di Brisighella e inaugurato nel lontano settembre del 1832 in occasione della festa della Beata Vergine del Monticino.

Una nota conclusiva spetta certamente al teatro comunale di Bagnacavallo dedicato non ad un romagnolo ma all’illustre commediografo veneziano Carlo Goldoni, il cui padre tuttavia esercitò la professione di medico in questo paese della Bassa Romagna, dov’è tuttora sepolto.