Il 7 gennaio 2022 il tricolore italiano compie 225 anni : verde, bianco e rosso furono scelti dal patriota e giurista lughese in occasione del Congresso della Repubblica Cispadana del 1797.
Mentre Napoleone cacciava gli Austriaci dalla pianura padana, cominciarono a fiorire i primi moti rivoluzionari, tanto che nell’ottobre 1796 a Modena i delegati delle principali città emiliane organizzarono il primo Congresso per la formazione della Confederazione Cispadana che, a dicembre, sancì a Reggio Emilia la nascita della Repubblica Cispadana.
Protagonista incontrastato fu il romagnolo Giuseppe Compagnoni, delegato di Ferrara, poiché al tempo la città di sua provenienza, Lugo di Romagna, faceva parte della legazione estense.
Nel verbale dell’assemblea del 7 gennaio 1797 si legge che «Compagnoni fa mozione che si renda universale lo Stendardo, o Bandiera Cispadana di tre colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti».
Da Giosuè Carducci agli storici Enrico Ghisi e Franco Cardini, fino al regista Roberto Benigni, sono diversi coloro che hanno individuato traccia del tricolore proprio nella Divina Commedia di Dante Alighieri. Già nel Canto XXIX del Purgatorio, ai versi 122-126, il Sommo Poeta ci descrive tre donne che «venian danzando; l’una tanto rossa / ch’a pena fora dentro al foco nota; / l’altr’era come se le carni e l’ossa /fossero state di smeraldo fatte; / la terza parea neve testè mossa».
Inoltre, nel Canto successivo (versi 31-33), Dante raffigura Beatrice «sovra candido vel cinta d’uliva /donna m’apparve, sotto verde manto / vestita di color di fiamma viva».
Dal 2 Giugno 1946 il tricolore è la Bandiera della Repubblica Italiana, definitivo simbolo, nell’anima degli Italiani, della libertà, dell’unità e della identità nazionale.