Se Giuseppe Garibaldi è noto come l’eroe dei due mondi, il lughese Agostino Codazzi, classe 1793, è riuscito ad essere eroe nazionale in tre Stati diversi: Colombia, Venezuela e Ecuador.
Uscito dall’Accademia militare di Modena nel 1813 col grado di sottufficiale d’artiglieria, si ritrovò alla fine delle guerre napoleoniche con il titolo di generale.
In cerca di un lavoro nel commercio, tra il 1815 e il 1817, da Londra partì per Costantinopoli, toccando poi Grecia, Moravia, Valacchia, Russia, Polonia, Prussia, Svezia, Danimarca e Olanda.
Spinto dalla curiosità e dalla sete di avventura, da Amsterdam s’imbarcò con un amico, il capitano Costante Ferrari, per l’America equatoriale, dove prese parte, accanto a Simón Bolívar, alla Rivoluzione per l’indipendenza dalla Spagna che terminò con la creazione della Grande Colombia.
La nostalgia lo richiamò in Italia nel 1822, con l’idea di realizzare una fattoria a Massa Lombarda e iniziare una nuova vita come agricoltore.
Il “mal d’America”, tuttavia, non gli diede scampo: Codazzi sbarcò a Cartagena de Indias e da lì intraprese un viaggio che nei dieci anni successivi gli avrebbe fatto percorrere tutto il Venezuela, non più come militare ma come cartografo e geografo, incaricato degli itinerari ideali per lo spostamento delle truppe e dell’individuazione dei luoghi di colonizzazione del paese da parte di famiglie di provenienza europea, specialmente tedesca.
Codazzi ebbe anche il delicato incarico di tracciare le linee di confine tra Venezuela, Ecuador e Colombia, in cui si frazionava la Grande Colombia e a lui si deve l’intuizione del tracciato del Canale di Panama.
Scelse la nazionalità venezuelana, ma è in Colombia che portò a compimento il suo percorso umano e scientifico: si spense a Espíritu Santo nel 1859 che da lui prese il nome.
Oggi, la città di Agustin Codazzi è gemellata con il Comune di Lugo dal 1993.
Il suo nome appare a fianco di quello del grande naturalista e botanico Alexander von Humboldt e il suo volto è stampato sui francobolli boliviani, mentre in Venezuela e in Colombia gli sono stati intitolati i rispettivi Istituti Geografici Nazionali.