Chiara Agolanti, nata nel 1280 in una famiglia benestante di Rimini, fondò il suo monastero, detto “degli Angeli”, tra il 1306 e il 1308 nella zona dell’odierna via Dante.
Suo padre rimasto vedovo quando lei aveva pochi anni si risposò con una donna, che a sua volta aveva un figlio; così il padre, per rinforzare il rapporto tra i due casati, fece sposare i due bambini tra loro.
Divenuto uomo, il marito di Chiara, fu ucciso per motivi politici insieme al padre di lei ma, essendo essendo lei molto avvenente ed ammirata, continuava a dedicarsi alla vita mondana, cosa che destò molte malignità tra il popolo.
La vita frivola di Chiara continuò anche dopo il secondo matrimonio, avvenuto con uno degli uomini più ricchi di Rimini.
Fino al giorno in cui entrando in una chiesa Francescana udì una voce che la incitava a pregare. Tornata a casa parlò al marito della sua nuova serenità interiore e dell’intenzione di farsi monaca. Per Chiara iniziò una nuova vita, basata su sacrifici, penitenze e opere di misericordia nei confronti di poveri, ammalati e carcerati che continuarono fino alla sua morte avvenuta nel 1326 a Rimini.
Diversi pittori riminesi avevano dipinto la Beata, come il “Maestro di Verucchio” di cui probabilmente erano gli affreschi all’interno della chiesa del monastero di cui ci rimangono solo le incisioni.
Giuseppe Soleri Brancaleoni dipinse una tela con “La comunione della beata Chiara”, che fu collocata nella cappella del Tempio Malatestiano in cui la Beata riposò dal 1810 al 1944.
Però, sfortunatamente, tutto è andato perduto nel tempo e ce ne resta solo il ricordo.