Raccontare la Guerra per educare alla pace

Durante gli ultimi quattro interminabili mesi della Seconda Guerra Mondiale in Italia, il fronte si stabilì lungo gli argini del fiume Senio e ogni paese lungo il corso di questo torrente venne dolorosamente coinvolto.

Il Museo della Battaglia del Senio rappresenta per la realtà della Valle del Senio, il luogo della Memoria.

La testimonianza dell’intreccio strettissimo tra i fatti d’armi, i cambiamenti del territorio, la vita dei civili sotto occupazione e l’esperienza della Resistenza.

Fondato nel 1981 dal Comune di Alfonsine, dalla Provincia di Ravenna e dalla Regione Emilia-Romagna, con il contributo dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, oltre a documentare la fase finale dell’attacco alla “Linea Gotica”, il Museo del Senio è diventato ben presto un Museo del territorio romagnolo durante il periodo dell’ultimo conflitto, saldando l’intreccio dei fatti d’arme con la storia delle popolazioni e dei paesi che furono profondamente segnati da quegli eventi.

Sono inoltre presenti tracce di storia alimentare, sanitaria e tecnologica per documentare quanto sia stato rilevante quel periodo anche da punto di vista della civilizzazione. In questo senso vanno considerati il Ponte Bailey, visitabile nel cortile esterno del Museo, per documentare il fondamentale rapporto tra guerra e territorio, gli strumenti per lo sminamento o gli speciali mezzi anfibi, utilizzati per la prima volta nelle Valli, oltre ai geniali riciclaggi ancora visibili in questi paesi.

All’interno del Museo sono previsti due percorsi tematici relativi al passaggio degli Eserciti Alleati ed alla Resistenza romagnola.

Una terza sala, “Il Rifugio” ci offre una panoramica sull’esperienza vissuta dai civili, attraverso non solo fotografie e reperti, ma anche testimonianze dirette. Una camera emozionale attraverso cui riviverne le sensazioni. Video

Nell’Archivio è conservata una ricca documentazione fotografica ed audiovisiva sulla Guerra in Italia con particolare riferimento alla dimensione regionale fino all’immediato dopoguerra. Dall’aprile 1997 affianca l’edificio museale anche la nuova sede dell’ Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea della Provincia di Ravenna col suo archivio ricco di oltre 120.000 documenti, 470 periodici ed una biblioteca di storia con oltre 8.000 volumi.

La vocazione del Museo  è la trasmissione di memorie. La sua attività ha sempre posto particolare attenzione nella ricerca di una comunicazione efficace, impegnandosi nella continua innovazione per la didattica. Ogni anno il museo riceve numerose scolaresche.

La particolare situazione sanitaria di questo periodo ha portato, già dalla scorsa primavera, a progettare delle modalità di visite alternative che consentissero ai ragazzi delle scuole di mantenere comunque il legame con il museo e le sue collezioni, seppure con le limitazioni dovute alle precauzioni contro la diffusione del coronavirus. Una nuova formula, attraverso le nuove tecnologie.

A fare da apripista in questa nuova esperienza è stato l’evento progettato insieme all’ANPI di San Gimignano “Il bus della memoria a distanza” a maggio 2020.