collaborava con la gazzetta
(forlipedia.it)

Oggi la corsa più famosa d’Italia è passata per le nostre zone. In pochi sanno che ad idearla fu un romagnolo

La prima edizione del Giro D’Italia era partita da Milano, il 13 maggio 1909, alle 2.53 del mattino da un luogo noto alle cronache per motivi ben più tragici: Piazzale Loreto, la tappa d’apertura si era poi conclusa all’ippodromo di Bologna, 14 ore, 6 minuti e 15 secondi più tardi dopo 397 chilometri di corsa sulle polverose strade dell’epoca. Dario Beni, romano, classe 1889 il primo vincitore con la maglia della mitica Bianchi. Erano tempi eroici, in cui si stava in strada dall’alba al tramonto, le tappe partivano ogni tre giorni ed affrontavano chilometraggi oggi improponibili. L’idea del Giro venne a Tullo Morgagni, forlivese, appassionato di sport a tutto tondo, organizzatore di eventi per vocazione, giornalista della Gazzetta dello Sport, che, appoggiato dal suo giornale bruciò sul tempo l’altro grande quotidiano di Milano, il Corriere della Sera, che voleva lanciare una manifestazione simile in concomitanza col Giro d’Italia automobilistico che già gestiva. La Gazzetta arrivò per prima.

Il 24 agosto del 1908, ad annunciare la manifestazione, mettendo in palio la somma di 25.000 lire  per il vincitore. Il Corriere fece buon viso a cattivo gioco e contribuì al montepremi. In quella prima edizione le tappe furono otto, 2447 chilometri da Milano a Milano e la classifica determinata dalla somma dei piazzamenti, 1 punto negativo al primo, due al secondo e così via ogni tappa. A vincere la prima classifica generale fu Luigi Ganna, classe 1883, da Induno Olona, paese in provincia di Varese molto vicino al confine con la Svizzera. Vinse due tappe e si piazzò sempre bene terminando la sua fatica il 30 maggio con 25 punti negativi. Narra la leggenda del ciclismo che, sceso di bicicletta e avvicinato da un cronista che voleva conoscere la sua impressione più viva dopo la vittoria abbia risposto: “ L’impressione più viva l’è che me brusa tant ‘l cu”.