Si trovava in sud africa
Il campo di prigionia di Zonderwater dove rimase fino al 1947

E’ stato giocatore e allenatore di pallacanestro nella Robur di Lugo

Nella mostra “Campioni nella memoria. Storie di atleti deportati nei campi di concentramento”, che sarà ospitata nella sala Baracca alla rocca di Lugo dal 28 aprile all’8 maggio, saranno protagonisti anche alcuni illustri cittadini romagnoli che hanno lottato durante la loro vita per sopravvivere alle violenze della Seconda Guerra Mondiale. Tra questi c’è Saverio Golinelli.

La sua storia

Saverio Golinelli è stato giocatore e allenatore di pallacanestro nella Robur di Lugo, e la sua passione lo aiutò a sopravvivere per sei anni nel campo di prigionia inglese di Zonderwater, in Sudafrica. Lì i tornei di basket, l’arbitraggio per il pugilato e la scrittura di alcuni articoli sportivi lo aiutarono a combattere la nostalgia di casa e a mantenere vive le relazioni sociali con gli altri prigionieri fino al 1947, anno del suo ritorno in patria.

Il campo di prigionia inglese di Zonderwater

Zonderwater (Sud Africa), fu il più grande campo di prigionia costruito dagli alleati durante la Seconda Guerra Mondiale. Costruito a 43 km da Pretoria, il campo ospitò tra l’aprile del 1941 e il gennaio del ’47 oltre 100 mila soldati italiani catturati dagli inglesi nei fronti dell’Africa settentrionale e orientale. La grande vicenda umana di Zonderwater prende l’avvio dalla Tendopoli del 1941 trasformata già nel 1943 in quella sorta di immenso agglomerato dalla struttura permanente in mattoni rossi e legno, destinato a entrare quasi nella leggenda: “14 Blocchi, ognuno dei quali composto, di regola, da 4 campi (I campi erano in tutto 44). Ogni campo poteva ospitare 2.000 uomini e quindi un Blocco ne accoglieva 8.000. A Zonderwater, avrebbero potuto vivere fino a 112.000 uomini.