
La fondazione avvenne il 14 febbraio 1959
La nascita del Panathlon a Forlì fu voluta da tre promotori: Armando Bendi (presidente della Polisportiva Edera), Gaio Camporesi (presidente provinciale della Federazione Italiana Tennis) ed Orazio Garavini (presidente del Coni provinciale), le cui intenzioni furono raccolte da altri trenta sportivi, animati dagli stessi ideali e dalle medesime volontà… Ed il 14 febbraio 1959, quei 33 soci fondarono il Panathlon Club di Forlì: era il club numero 59 in ordine cronologico di iscrizione dalla nascita del Panathlon International nel 1951.
“Il Panathlon Club di Forlì – racconta Gaio Camporesi (Presidente del Club per quasi trent’anni) – è nato per iniziativa di tre sportivi: il Geom. Armando Bendi, l’allora Presidente del CONI Provinciale Orazio Garavini e il sottoscritto che, per esaudire l’invito del Commissario Aldo Mairano, Presidente del Panathlon Nazionale e seguendo l’esempio di altre città italiane, hanno voluto creare anche all’ombra del bel campanile forlivese, un sodalizio avente lo scopo di raccogliere elementi sportivi fra i più qualificati della nostra provincia, per sostenere e diffondere gli ideali dello sport, al di fuori di ogni pensiero politico. A tal fine furono contattate, partendo dal novembre del 1958, parecchie persone in vista per meriti sportivi e morali e finalmente si riuscì ad indire la prima Assemblea che ebbe luogo nel salone del Circolo della Scranna, alle ore 21,30 di sabato 14 febbraio 1959, alla presenza di una larga rappresentanza di Autorità civili e militari. Dopo che furono esposti i fini ed i compiti del nuovo organismo, 33 elementi aderirono alla sua costituzione e all’elezione del 1° Consiglio Direttivo, sotto la Presidenza dell’Avvocato Giuseppe Ambrosini, la personalità più prestigiosa e carismatica del giornalismo sportivo in Romagna. La prima riunione conviviale fu fissata per il 25 Febbraio, presso il Ristorante Vittorino e in tale occasione, venne proiettato un film documentario a colori sulle Olimpiadi di Melbourne del 1956, con una relazione del Commendator Aldo Mairano. Avevamo il numero 59 in ordine cronologico di iscrizione. Sono già passati oltre 50 anni (ed oltre 600 manifestazioni) ed il tempo comincia a sbiadire le fotografie in bianco e nero che conservo fra i miei più cari ricordi di quella che potrei chiamare una serata storica”.