Foto del Motogiro d'Italia
Uno scatto dell'edizione 2020 del Motogiro d'Italia (foto motogiroitalia.it)

Un viaggio lungo sei giorni che ha visto sfilare, anche per le province di Rimini e Forlì, le auto e le moto che hanno fatto la storia della motorizzazione a livello mondiale

È partita nella mattinata di lunedì 11 dal Misano World Circuit la trentesima edizione della Rievocazione Storica del Motogiro d’Italia, una gran fondo dedicata alle moto d’epoca e non solo.
La carovana, che è partita dalla Romagna ad inizio settimana, attraverserà per sei giorni tutto il centro Italia dal mar Adriatico al Tirreno toccando le province di Rimini, Pesaro Urbino, Arezzo, e Forlì e gli appassionati avranno la possibilità di ammirare le moto e le auto che hanno fatto la storia della motorizzazione a livello mondiale, un vero e proprio museo a cielo aperto.
Tra le moto che stanno partecipando alla manifestazione ci sono Ducati, Gilera, Moto Guzzi, Bianchi, MV Agusta, Laverda, Moto Morini e Benelli. Per quanto riguarda le auto, invece, si possono ammirare Ferrari, Maserati, Lamborghini, Alfa Romeo, Mercedes, Aston Martin e Jaguar.

La storia

Il Motogiro affonda le sue radici nel lontano 1901 quando in Italia iniziò la tradizione delle corse su strada con il Giro automobilistico d’Italia. In quel caso la gara era aperta sia ai motocicli che alle vetture. Successivamente, la competizione esclusivamente riservata alle moto ha preso origine dal primo Circuito d’Italia organizzato nel 1914 dall’Unione Sportiva Milanese, che fu il primo giro motociclistico della Penisola. In seguito, il Motogiro venne corso dal 1953 al 1957, anno in cui le corse su strade cittadine vennero proibite a causa dell’incidente di De Portago alla Mille Miglia.