Tutti ricordano i gialloblù per il reality “Campioni, il sogno” ma in quanti conoscono le loro origini?
È il 2004 ed in televisione spopola un programma che ha come protagonisti dei giovani ed ambiziosi calciatori. Una sorta di “Grande Fratello” ma dedicato allo sport. La vita da spogliatoio viene ripresa dalle telecamere e trasmessa in tutta Italia. Proprio per questo motivo, il Cervia è conosciuto ed amato da tutti.
La sua storia
Il Cervia Calcio 1920 non ha mai partecipato a nessun campionato professionistico, rimanendo sempre nel panorama dilettantistico. L’attività nasce nel periodo in cui la città viene riconosciuta “Stazione termale”, iniziando a giocare in un’area in prossimità del vecchio lavatoio, negli anni 1930 la squadra si dà un assetto maggiormente organizzato prendendo il nome di Società Sportiva Cervia e si trasferisce in un campo presso il Lungomare (oggi Lungomare D’Annunzio). Nel 1939, i gialloblù cambiarono casa quando Milano Marittima venne inaugurato lo Stadio dei Pini, impianto richiesto in maniera insistente da Augusto Piraccini, detto “Besagnon”. L’epoca fascista rendeva le cronache delle partite come scontri epici, nonostante la preparazione si limitasse a giri di campo e ginnastica. I giocatori erano a tutti gli effetti dei veri “dilettanti”: lavoratori di salina, impiegati, negozianti.
Il periodo bellico
Il periodo bellico, rallentò la nascente industria turistica, ma non fermò mai del tutto l’attività calcistica. Il 22 agosto 1943 il Cervia sconfisse la rappresentativa dei militari della Germania nazista per 2-0, mentre nei primi giorni del 1944 pareggiò con la rappresentativa militare della Repubblica Slovacca per 1-1. Subito dopo la fine delle ostilità e la liberazione, avvenuta a Cervia il 22 ottobre 1944, il calcio cercò di dare una mano alla ricerca della normalizzazione e nell’agosto 1945 si tenne nel Campo del Lungomare un trofeo calcistico dedicato ai Caduti cervesi.