dedicata ad antonio placci
Una foto delle passate edizioni (ingiro.it)

Dedicata allo sfortunato Antonio Placci, tragicamente scomparso in una gara nel 1921

Anche la Coppa Placci, dedicata allo sfortunato Antonio Placci, tragicamente scomparso in una gara della zona nel 1921, nel tempo si è conquistata un posto di assoluto prestigio nel panorama internazionale. E la ha fatto principalmente per merito di Nino Ceroni.

Nel primo dopoguerra la conquistarono Renzo Soldani e Luciano Maggini, ma va rimarcato, fra gli altri, il successo di Pietro Fossati, nel 1928, che l’anno successivo avrebbe conquistato anche un Giro di Lombardia.

Negli anni Sessanta la corsa cresce parecchio di livello, gravitando principalmente sull’abitato di Imola. Il primo a conquistarla, dopo un periodo di oblio tra il 1954 ed il 1961, fu nel 1962 Franco Cribiori, poi grande direttore sportivo di Brooklyn e Atala. E poi tanti altri, dal beniamino di casa Ercole Baldini a Dancelli, da Gimondi a Zilioli, fino a Roger De Vlaeminck, Battaglin, Baronchelli, al “Re dello Stelvio” Fausto Bertoglio o all’iridato di Gap, Marino Basso.

Nomi, date, medie.

La Placci si ritaglia negli anni Ottanta un posto di grande prestigio entrando nel novero delle competizioni “Hors Categorie” del panorama internazionale. Vi corrono tutti i migliori, con il percorso che varia spesso, portando la corsa anche ad un circuito attorno a San Marino ed al Monte Titano. Vincono fra gli altri Chiappucci (che sarò con Davide Cssani protagonista di un arrivo … quantomai complicato … a favore di Bruyneel) Tafi, Dufaux, il campione olimpico Bettini, Francesco Casagrande, Nocentini e tanti altri campioni. Nel 2009, nella penultima edizione prima dell’abbinamento della Placci col Giro di Romagna, si impone “Pippo” Pozzato.