Si tratta di uno sport acquatico che consiste nel farsi trainare da un aquilone
L’uso di aquiloni per trainare oggetti o persone è una pratica che risale al 1200, in Cina. In occidente, tra il 1820 e il 1830, George Pocock, un insegnante inglese con la passione per le invenzioni, usò un aquilone a 4 cavi di sua progettazione per farsi trainare a bordo di una carrozza nelle campagne di Bristol. Nel 1901 Samuel Franklin Cowdery attraversò lo stretto della Manica a bordo di un oggetto a metà strada tra una mongolfiera e un aquilone. Solo nel 1978, Ian Day, a bordo del suo catamarano “Tornado” ha provato a farsi trainare da un aquilone, raggiungendo i 40 km/h. Nel corso degli anni ’80 l’aquilonismo da trazione cominciò ad essere applicato agli sci, allo skate, alle canoe, a qualsiasi cosa rotolasse o scivolasse su terra o in acqua. Nuovi sport, come il buggying e il kitesailing, videro la luce negli anni ’90 grazie al contributo e alle ricerche di molti, tra cui il neozelandese Peter Lynn. Nel 1982 il francese Rolad Le Bail, brevettò “BirdSail”, che permetteva salti più alti e più lunghi. Nei primi anni ’90 i fratelli Corey e Bill Roeseler di Seattle brevettarono il Kiteski, un grande aquilone acrobatico a delta a 2 cavi, fornito di barra con avvolgicavo a molla che ne permetteva il recupero e il rilancio dall’acqua. Nel 1995 Jimmy Lewis, famoso produttore di tavole da surf hawaiiano, inizia a sperimentare le prime tavole bidirezionali da kitesurf, assieme ad uno dei pionieri del Kite, Lou Wainman, consacrandosi nel 1999 come il primo ad aver sviluppato in maniera concreta il primo bidirezionale funzionale. Ma fu grazie ai fratelli francesi Bruno e Dominique Legaignoux, dopo una lunga ricerca cominciata nei primi anni ’80 e culminata con il brevetto del WInd Powered Inflatable Kite Aircraft (WI.P.I.K.A.) che l’aquilonismo da trazione in acqua divenne sul finire degli anni ’90 più sicuro, praticabile ed accessibile.
Fare kitesurf in Romagna
Lo sport nasce come variante del surf, aggiungendo alla semplice tavola un aquilone, il kite appunto la cui dimensione varia a seconda del vento. Grandi “ali” sono adatte a venti di intensità minori mentre quelle piccole sono preferibili qualora il vento sia di intensità più forte.
Una barra di controllo permette di governare l’aquilone e sfruttare al meglio le potenzialità del vento. Esistono anche differenti tipi di tavole bidirezionali adatte per chi è in fase di apprendimento, e monodirezionali perfette invece in presenza di onde.
Ma dove si può praticare il kitesurf in Romagna?? Gli appassionanti si ritrovano in circoli e spiagge adibite all’uso. Ecco qua una serie di suggerimenti su dove trovare esperti e spiagge adatte.
A Ravenna l’Adriatico Wind Club Kitesurf organizza corsi collettivi o singoli per principianti e non solo.
A Cesenatico gli appassionati si ritrovano a Valverde al Bagno Schiuma, unico centro della riviera di levante attrezzato per lo sport. Vengono organizzati corsi per imparare e di perfezionamento tecnica.
Nuove esperienze di kite surf seguiti da professionisti al 39 Beach Riders a Rimini oppure allo Spectra sempre a Rimini.
Spostandoci a sud il Vela Club Marano promuove corsi di kite surf e di altri sport acquatici, parola d’ordine divertimento! Oppure al 151 Riccione Kitesurf potrete praticare l’emozione che nasce dalle forze della natura, dalle onde del mare e dal vento, e incontrare tanti appassionati come voi con cui scambiare consigli e opinioni.