Dopo la cavallina, ecco un altro attrezzo ginnico che veniva utilizzato nelle ore di educazione fisica nella scuole della Romagna e non solo
Oggi vi parliamo del quadro svedese. Dopo la cavallina, si tratta di un altro strumento ginnico molto diffuso in tutte le palestre del nostro territorio e non solo. Tra gli studenti c’è chi lo considerava un vero e proprio incubo ma si tratta di un attrezzo molto utile.
Esso, infatti, è un grande attrezzo dell’Educazione Fisica classica. Tale affermazione non si riferisce solo alle sue caratteristiche tecniche, che tutti conoscono anche solo per “memoria” e su cui non mi starò a dilungare, ma alle sue potenzialità nel campo della ginnastica e dell’educazione fisica in generale. A livello muscolare rafforza la presa delle mani , tutti i muscoli dell’arto superiore e del cingolo scapolo-omerale (la spalla per intendersi) potenziando la muscolatura impegnata nella trazione.
Rafforza la muscolatura addominale e dorsale.
Aiuta gli allievi a vincere rapidamente il senso di vertigine; incrementa il senso dell’equilibrio e dell’orientamento nello spazio con gli esercizi di torsione, di capovolte, di verticali, di capo fitto, che stimolano grandemente l’apparato vestibolare.
Migliora inoltre l’agilità, la prontezza, la coordinazione, il coraggio e la consapevolezza delle proprie capacità.
Un aspetto interessante sta nel fatto che, essendo sospeso, possiede una certa oscillazione come una grande altalena multipla.
La discreta altezza a cui si può salire (la quale ovviamente dipende dalla grandezza del quadro) associata alla oscillazione detta prima, riesce a dare una interessante sensazione aerea ed aiuta a vincere il senso di vertigine perchè alle sensazioni di pericolo è associato un reale senso di sicurezza offerto dal reticolo dei quadri.
Un altro elemento di grande valore educativo e formativo che il quadro presenta molto spiccato è la strutturazione della lateralità. Per l’allievo, ciò rappresenta un esercizio eccezionale, ma anche per l’insegnante non è cosa di poco conto, specialmente quando qualche allievo “perde la bussola” e si trova magari in bilico a 4-5 metri da terra in una posizione errata la quale non gli permette più di scendere….
Il quadro svedese costituisce perciò, in mano ad un “Maestro di Ginnastica”, uno strumento eccezionale ed insostituibile per una vera “Educazione Fisica” dei nostri bambini e dei nostri ragazzi.
Sappiamo bene infatti quanto ad essi manchino le possibilità e le opportunità per “muoversi” in modo naturale, e quanto questa mancanza costituisca per essi un danno grave e dalle conseguenze che sempre più vengono evidenziate da ogni parte del mondo scientifico e pedagogico: la storia dell’ educazione fisica e della ginnastica ci ha consegnato una serie di attrezzi, tra cui appunto il quadro svedese, pensati proprio per far fronte a questa situazione, con la consapevolezza che le esperienze motorie, anche forti, se condotte razionalmente possono contribuire in modo sostanziale alla costruzione di personalità forti, leali, serene con sé stesse e con gli altri.