I partecipanti al Palio durante la corsa dei cavalli
Scatto storico di un partecipante a cavallo (paliodifaenza.it)

Si svolgeva il 27 luglio e veniva organizzato dalla “matricola dei calzolai”, il cui patrono era appunto San Nevolone. Tra gli spettacoli offerti vi era la tradizionale corsa dei cavalli

Alcune ricostruzioni storiche fanno risalire l’inizio di questa manifestazione alla fine del XIII secolo. L’organizzazione era affidata all’arte dei calzolai che avevano scelto San Nevolone come loro patrono. Si svolgeva il 27 luglio e, a differenza di altre manifestazioni simili, gli attori non furono i nobili, bensì il popolo. Non si sa con precisione quando la manifestazione abbia avuto inizio: sicuramente qualche anno dopo la morte dell’asceta faentino, avvenuta nel 1280.

In cosa consisteva il Palio?

La mattina veniva eretta in Piazza maggiore un’antenna alta venti piedi e alla cima era assicurata una grossa oca. La pertica veniva insaponata con cura affinché non fosse troppo facile la salita e i partecipanti alla gara cercavano di conquistare l’oca. Appena questa veniva tolta dall’incomoda posizione, si dava inizio ad un’altra gara. Si tendeva una grossa fune tra due edifici ed a questa venivano appese per le zampe tre oche. Passandovi sotto a cavallo i partecipanti dovevano prendere gli animali senza rallentare la corsa.
Alla sera poi si svolgeva l’ultimo degli spettacoli: una corsa di cavalli, che partendo da porta Ravegnana aveva la sua conclusione in Piazza. Il premio consisteva in quattro o cinque sacchi di biada”.
La manifestazione fu sospesa a causa degli incidenti e dei disordini che provocava. Già in questa occasione emerse a Faenza lo spirito rionale in quanto la contesa si svolgeva tra gruppi appartenenti ai diversi quartieri che si differenziavano anche per la rivalità politica.