La divisa era formata da quattro grandi scacchi alternati di colore bianco e nero, gli stessi utilizzati dallo stemma cittadino
Il calcio a Cesena comparse per la prima volta nel 1921 grazie al pioniere Aldo Proli che, seguito da un gruppo di appassionati, dà vita alla prima società calcistica cesenate, l’Unione Sportiva Renato Serra, intitolata ad un giovane poeta e patriota romagnolo deceduto combattendo durante la prima guerra mondiale.
La storica divisa e lo stadio
La prima divisa che venne scelta per disputare le gare era formata da quattro grandi scacchi alternati di colore bianco e nero, gli stessi utilizzati dallo stemma cittadino, mentre il luogo degli incontri era la cosiddetta “Barléda”, un campo situato lungo il fiume Savio, sostituito successivamente da un impianto costruito appositamente in zona Casali. Nel 1939, con l’inizio del secondo conflitto mondiale, la squadra fu costretta a sciogliersi per la chiamata alle armi dei suoi componenti.
La rinascita nel 1940
Nel 1940 il conte Alberto Rognoni, avvicinatosi al calcio grazie al fratello Carlo, portiere del Forlì, ebbe l’idea di creare una società, sempre con gli stessi colori dello stemma cittadino. I fratelli, con la collaborazione di Arnaldo Pantani, ex calciatore della Renato Serra gettarono così le basi per la fondazione. Il 21 aprile nacque l’Associazione Calcio Cesena riprendendo come colori sociali gli stessi precedentemente utilizzati. L’affiliazione della società alla FIGC avvenne l’8 agosto con l’iscrizione al campionato di Prima Divisione. Al termine della sospensione di tutti i campionati di calcio per le attività belliche dal 1943 al 1945, dopo aver preso parte al campionato misto Serie B-C dell’Alta Italia, il Cesena venne ammesso d’ufficio alla Serie B nella stagione 1946-1947. A soli 6 anni dalla fondazione, dunque, il Cavalluccio si trovò a disputare un campionato cadetto.