L'olimpionico di origini forlivesi in azione

Oltre ad aver partecipati ai giochi di Amsterdam e Los Angeles, è stato anche di educazione fisica per generazioni di ragazzi

Chi era Eugenio Pagnini? Per spiegarvelo prendiamo spunto da un brano tratto da “Quelli che… lo sport che passione” a cura di Alberto Crescentini e Carlo Ravegnani.
«In quanti hanno insegnato educazione fisica al Liceo Giulio Cesare? In tanti, sicuramente. Ma quanti insegnanti Isef del Classico riminese hanno partecipato a due edizioni delle Olimpiadi? Uno solo, naturalmente. Il prof. Eugenio Pagnini, salito agli onori della cronaca ad Amsterdam nel ’28 e Los Angeles nel ’32, in una specialità come il pentathlon moderno ormai in via d’estinzione. E in quei viaggi attorno al mondo ha avuto l’intelligenza e l’arguzia di immagazzinare usi, tradizioni, costumi, non solo sportivi, utilissimi poi al ritorno in patria sia a livello personale (parlava correttamente cinque lingue) sia per la sua professione».

La sua storia sportiva

Nato il 13 luglio 1905 a Forlì Eugenio Pagnini partecipò ai Giochi olimpici di Amsterdam nel 1928, terminando undicesimo nell’individuale con 74 punti (9º nel tiro a segno, 1º nel nuoto, 29º nella scherma, 6º nella corsa e 29º nell’equitazione). Quattro anni dopo prese di nuovo parte alle Olimpiadi, quelle di Los Angeles nel 1932, terminando dodicesimo nell’individuale con 56.5 punti (9º nell’equitazione, 13º nella scherma, 21º nel tiro a segno, 2º nel nuoto e 11º nella corsa). Oltre al baseball, Pagnini cercò di diffondere a Rimini, partendo proprio dagli allievi del Classico, anche il rugby. Inoltre era appassionato di vela, non a caso progettò da solo e costruì una barca con le proprie mani. L’aveva battezzata “Olepi”: Olimpionico Eugenio Pagnini.