Ci ha lasciato pochi giorni fa un grande ciclista che ha fatto la storia. Era cittadino onorario di Massa Lombarda
Lutto nel mondo del ciclismo romagnolo e non solo: si è spento a 89 anni Ercole Baldini. Romagnolo doc – nato e cresciuto a Villanova di Forlì (dove risiedeva), cittadino onorario di Massa Lombarda – Baldini è stato un campione vecchio stampo. Disponibile ed introverso al tempo stesso, accettava lo scorrere del tempo e degli anni con signorilità e un pizzico di malinconia e nostalgia.
Nel 1957 vinse il Trofeo Baracchi in coppia con Fausto Coppi, il Giro di Romagna e si laureò campione italiano su strada. In quell’anno si aggiudicò la prova a cronometro di Forte dei Marmi ma concluse la “corsa rosa” al terzo posto.
La gloria arrivò nel 1958 con la vittoria al Giro d’Italia prevalendo su Charly Gaul. Sempre in quell’anno, rinunciò a correre il Tour de France per essere competitivo al campionato del mondo su strada di Reims. Mai scelta fu più azzeccata visto che, in quella gara fu subito protagonista uscendo dal gruppo a 250 km dal traguardo per andare a riprendere i tre fuggitivi, li staccò uno ad uno e andò a vincere per distacco la corsa iridata.
Elogiato per l’eleganza in bicicletta, venne presto etichettato come un “nuovo Coppi” ma negli anni successivi non riuscì a ripetere le imprese delle stagioni precedenti. Il 4 novembre 1964, dopo essersi classificato secondo al Trofeo Baracchi, in coppia con Vittorio Adorni, annunciò l’addio all’attività agonistica.
La sua biografia
Nato a Forlì il 26 gennaio 1933, Ercole Baldini è un ex ciclista su strada che si diede al professionismo dal 1957 al 1964. Soprannominato “Il treno di Forlì”, era un corridore completo, dotato di caratteristiche di passista-scalatore e cronoman. Vanta il record di essere l’unico ciclista nella storia ad aver vinto una medaglia d’oro olimpica, un campionato mondiale ed un Grande Giro. È inoltre il più antico vincitore del campionato del mondo e dell’oro ai Giochi Olimpici nel ciclismo su strada in vita. Nel 2016 è stato inserito nella Hall of Fame del Giro d’Italia.