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Le prime partite dell’Unione Sportiva Renato Serra venivano disputate in un campo situato tra Cesena e Martorano

Tutti conosco il Dino Manuzzi. È la casa del Cesena. È lo stadio dove i bianconeri disputano le loro casalinghe. L’impianto fu costruito nel 1957. Era originariamente costituito da una tribuna coperta. Negli anni successivi vennero aggiunte una gradinata (situata sul lato opposto) e due curve: una sul lato Sud, in cui si situano i sostenitori della squadra locale, la famosa “Curva Mare” e l’altra sul lato Nord, riservata ai tifosi della squadra ospite, chiamata anche “Curva Ferrovia”). Il terreno di gioco misurava 105 x 68 metri ed è stato uno tra i più apprezzati in Italia fino al 13 agosto 2011, giorno in cui è stato smantellato per far posto ad un nuovo manto artificiale in erba sintetica.

La Barlèda, la prima casa dei bianconeri

Ma prima del 1957, dove giocavano i bianconeri? Nel corso degli anni e della sua storia la squadra romagnola ha cambiato tanti impianti sportivi. Il primo, quello che viene ricordato da tutti con affetto, era la Barlèda, uno spiazzo golenale dentro una larga ansa del fiume Savio, fra Cesena e Martorano. Fu il campo sul quale, più di mezzo secolo fa, undici ragazzi in maglia bianconera disputarono e vinsero la loro prima partita di calcio sotto i bombardamenti della guerra. Nella spianata sabbiosa tra il letto del Savio e l’argine a Martorano si giocò anche uno storico derby nel 1925 tra i cesenati e l’Aurora di Bologna.