Ripercorriamo la storia del campione romagnolo
La giunta comunale di Rimini ha deciso di realizzare una ciclabile colorata, nel segno del rosa e del giallo, i colori simbolo dei successi sportivi del grande Marco Pantani. Il tratto scelto è quello di via Montescudo, il più lungo del comune perché collega l’entroterra e la costa. L’assessore del comunione Francesco Bragagni spiega che ”Il progetto di rinnovamento di quella tratta ciclabile sarà ispirato alla figura del campione di Cesenatico. Il progetto prevede di create delle vere e proprie tappe lungo il percorso legate ad alcune tra le più esaltanti vittorie della carriera del Pirata, come per esempio l’Alpe d’Huez, il Mont Ventoux, il Mortirolo. Pensiamo poi ad una speciale livrea, andando ad utilizzare il rosa e il giallo, i colori del Giro d’Italia e del Tour de France, ricordando la leggendaria impresa del 1998″.
La storia di Pantani
Marco Pantani nacque alle 11:45 del 13 gennaio 1970 all’ospedale “Maurizio Bufalini” di Cesena. Dopo essersi cimentato da giovanissimo con il calcio, ricevette in regalo una bicicletta dal nonno Sotero e capì immediatamente di essere portato per il ciclismo. Negli anni ’80, così, Pantani decide di iscriversi al Gruppo Cicliistico Fausto Coppi, dove dimostrò fin da subito grandi doti da scalatore. Il suo debutto da vincitore Pantani lo fa nel 1984, quando trionfa nella sua prima gara, su un tracciato pianeggiante a Case Castagnoli di Cesena. Appena un paio d’anni dopo, per lo sportivo arrivarono però i primi problemi. Nel 1986 fu vittima di un terribile incidente, finendo in coma per 24 ore dopo essersi scontrato contro un camion. Pochi mesi dopo si scontrò contro un automobile fratturandosi diverse ossa. Serviranno poi altri anni, circa 8, per vedere Marco Pantani fra i protagonisti della gara ciclistica più importante del nostro paese.
Il primo Giro d’Italia per il ciclista arriva nel 1994, anno della sua consacrazione. Fin da subito fu chiaro a tutti il suo talento in salita. Marco Pantani lasciò tutti senza parole per le sue doti nella scalata alla sua prima “corsa rosa”, guadagnandosi così la sua prima vittoria nella difficile tappa dolomitica Lienz-Merano. Anche il giorno successivo, il 5 giugno, stupì appassionati, commentatori e tifosi nella tappa che prevedeva l’ascesa ai passi dello Stelvio, del Mortirolo e di Santa Cristina. La strada per scrivere la storia del ciclismo italiano, insomma, sembrava essere già segnata sin dal principio.
Nel corso di tutti gli anni ’90, ci fu spazio praticamente solo per Pantani. Proprio com’era stato negli anni per i suoi colleghi Fausto Coppi e Gino Bartali, il decennio 1991-1999 fu quello in cui, praticamente, sulle pagine dei giornali sportivi alla voce ciclismo non si faceva che parlare di lui. Il 1998, in particolare, è ricordato da tutti come l’anno in cui lo sportivo ottenne la tanto ambita doppietta, conquistandosi a pochi mesi di distanza sia il giro d’Italia, sia il Tour de France.