L’albicocca Val Santerno di Imola ha un sapore dolce e delicato. Si coltiva dal fondovalle ad un’altitudine di circa 350 m s.l.m.
L’albicocca Val Santerno di Imola, nota in Romagna come Mugnèga, possiede un gusto dolce e delicato accompagnato da una consistenza morbida della sua polpa. Questo frutto è tipicamente associato all’estate, con le prime varietà che fanno la loro apparizione nel mese di giugno e le più tardive che si possono gustare tra luglio e agosto.
L’albicocca Val Santerno d’Imola viene coltivata nelle zone situate a un’altitudine di circa 350 metri sul livello del mare, partendo dalla valle fino alle zone circostanti. Dal punto di vista climatico, questa regione presenta condizioni ottimali durante le fasi critiche di crescita e maturazione del frutto. Le estati sono calde, mentre gli inverni sono rigidi. Le precipitazioni sono più frequenti in autunno e più scarse in estate. La presenza limitata di gelate tardive in primavera consente di evitare danni ai fiori e ai frutti.
Tra le varietà autoctone dell’albicocca Val Santerno d’Imola, possiamo trovare la Reale d’Imola o Mandorlona, la Bella d’Imola e la Precoce Cremonini o Precoce d’Imola, i cui nomi testimoniano il forte legame con il territorio. Grazie all’adozione di moderne tecniche di coltivazione, pratiche di difesa fitosanitaria e una corretta potatura, la produzione è garantita in modo costante, a meno di eventi calamitosi come gelate in primavera o grandinate all’inizio dell’estate.
La selezione delle varietà permette anche una raccolta scalata nel corso di un periodo che si estende per quasi due mesi, da giugno a luglio. L’area dedicata alla coltivazione dell’albicocca Val Santerno d’Imola copre una superficie di 1.389 ettari, con una produzione annua di 16.000 tonnellate.