"Ultima cena", Tommaso Minardi, XIX secolo (1803-1810), olio su tela, conservato alla Pinacoteca Comunale di Faenza (Portale PatER)

Disegnatore e pittore, il Minardi crebbe negli ambienti artistici neoclassici romani.

Nato a Faenza nel 1787, si trasferì in giovane età a Roma per coltivare la sua predisposizione al disegno.

Nella città eterna, Minardi approfondì le sue conoscenze in un periodo di apprendistato, conducendo una vita quasi ‘bohémienne’, negli ambienti del neoclassicismo.

Tuttavia, in seguito si spostò tra Milano, Firenze e Ravenna. Fu proprio nella città romagnola che “il conte Crispino Rasponi lo incaricò di eseguire per il soffitto di un suo gabinetto di dipinti un Genio delle belle arti all’altare di Artemide Efesia dea della Natura, mai realizzato”. Come riporta la voce relativa all’artista nel Dizionario Biografico degli Italiani, il bozzetto del dipinto è conservato alla Galleria nazionale di arte moderna a Roma.

Tuttavia, in seguito ad un viaggio a Venezia, nel 1810, l’artista decise di allontanarsi dallo stile neoclassico. Ma lasciamo la parola a Minardi stesso: “mi accorsi della sconcertata, strana, maniera di compor storie di quella scuola e invece quanto giusto retto e semplice e di appropriata espressione fosse lo stile dei tre e quattrocentisti già da me ammirato” (citazione tratta dalla medesima voce del Dizionario Biografico). 

I soggetti prediletti dal Minardi furono in particolare quelli religiosi, come si può notare dall’immagine presentata in copertina.

Tuttavia, nella galleria delle opere dell’artista sul Portale PatER possiamo trovare, oltre ad altri oli a soggetto religioso, anche opere di ispirazione storica. Un esempio di quest’ultima tematica è Proposta di sfida, bozzetto tratto da un ciclo che il Minardi dedicò alla famosa Disfida di Barletta.