tomba di dante
Il sepolcro in cui Dante fu nascosto durante la Seconda Guerra Mondiale

Una delle curiosità letterarie romagnole più interessanti: perché Dante è seppellito a Ravenna?

Quando si pensa alla poesia, non può non venire in mente Dante. Il Sommo Poeta non è chiamato così per caso, e la Divina Commedia è letta in tutto il mondo da secoli. Ma perché Dante è seppellito a Ravenna?

Come tutti sanno, Dante nacque a Firenze, ma all’inizio del ‘300 fu esiliato. Vagò in lungo e in largo per l’Italia, da Forlì a Verona, e poi si stabilì nella città scaligera per molti anni. Nel 1318, però, si allontanò per raggiungere Guido Novello da Polenta, a Ravenna. Ancora oggi, il motivo dell’allontanamento da Verona – in cui si trovava benissimo – è un mistero. Alcuni ipotizzano una missione politica, altri un litigio fra il poeta e Cangrande della Scala, signore della città. Sta di fatto che Dante se ne andò, tornò a Verona raramente e trascorse i suoi ultimi anni di vita proprio a Ravenna.

Per conto del signore di Ravenna, Dante raggiunse Venezia per una delicata missione diplomatica. Il doge, infatti, si era alleato con Forlì per fare guerra a Guido Novello, il quale attaccava le navi veneziane. Dante doveva intercedere per il signore di Ravenna presso la città lagunare, perché – si pensa – era amico degli Ordelaffi di Forlì. In ogni modo, durante questo viaggio, Dante contrasse la malaria, e tornato a Ravenna si spense fra il 13 e il 14 settembre 1321.

Fu lo stesso Dante a chiedere di essere sepolto a Ravenna, perché qui aveva trascorso gli ultimi anni in pace e probabilmente felice. Ancora oggi, la sua tomba è visitabile da tutti nel centro della città.