“Fra i personaggi ai quali maggiormente dobbiamo gratitudine se sono giunti a noi molti edifici di culto ravennati costruiti in antico e sopravvissuti sino al XIX secolo, è da annoverare Odoardo Gardella”.
Nato a Ravenna nel 1820, Gardella non è certo famoso quanto Corrado Ricci o Giuseppe Gerola.
Eppure, ebbe un ruolo cruciale: da autodidatta, “diede il via all’interpretazione dell’architettura e della produzione artistica ravennate secondo criteri moderni”.
Pur non ricoprendo, se non in tarda età, un ruolo ufficiale, collaborò con i grandi nomi della cultura romagnola dell’epoca, come Luigi Ricci e Romolo Liverani, lasciando una traccia determinante nella storia intellettuale di Ravenna.