Una veduta di Piazza del Popolo, a Ravenna (SeanPavone/shutterstock.com)

“Fra i personaggi ai quali maggiormente dobbiamo gratitudine se sono giunti a noi molti edifici di culto ravennati costruiti in antico e sopravvissuti sino al XIX secolo, è da annoverare Odoardo Gardella”.

Nato a Ravenna nel 1820, Gardella non è certo famoso quanto Corrado Ricci o Giuseppe Gerola.

Eppure, ebbe un ruolo cruciale: da autodidatta, “diede il via all’interpretazione dell’architettura e della produzione artistica ravennate secondo criteri moderni”.

Pur non ricoprendo, se non in tarda età, un ruolo ufficiale, collaborò con i grandi nomi della cultura romagnola dell’epoca, come Luigi Ricci e Romolo Liverani, lasciando una traccia determinante nella storia intellettuale di Ravenna.