Max David è un giornalista romagnolo che ha girato il mondo
Max David nacque la vigilia di Natale del 1908, a Cervia, da una famiglia di religione ebraica. Il padre, farmacista, avrebbe voluto che il figlio seguisse le sue orme, ma Max decise di lasciare la scuola e girare il mondo.
Partì per il Nord Europa come mozzo su una nave mercantile, poi tornò a casa e divenne enologo. Nel 1931, dopo la leva militare, si trasferì a Milano e si dedicò al giornalismo. Come inviato speciale, fu spedito in tutti i teatri di guerra dell’epoca, da Addis Abeba a Calcutta e da Atene a Barcellona.
Proprio in Spagna, durante la guerra civile, lavorò alla sua opera più famosa, Volapiè, sulla storia della tauromachia. Questo libro fu lodato da Hemingway e vinse il premio Bagutta nel 1955.
Nel 1948 partì per scrivere della guerra arabo-palestinese, poi andò in Cina a raccontare la ritirata di Chiang Kai-shek, in Pakistan, al Cairo, in Kenya e in Argentina, dove scrisse della caduta di Perón. Di tutti i posti che visitò, però, quello che gli rimase più impresso fu l’Africa.
Fra un viaggio e l’altro tornava spesso a Cervia, nella casa dei genitori.
Morì a Milano nel 1980, e lasciò i suoi libri alla biblioteca di Cervia.