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Pennabilli è la patria di Tonino Guerra

Scopriamo la Romagna di Tonino Guerra

Quando si pensa alla Romagna di Tonino Guerra, ciò che salta subito alla mente è Pennabilli. Qui, infatti, fra le colline riminesi, il poeta visse quasi tutta la sua vita.

Il nome deriva dal latino, dove “pinna” era la “vetta”. In effetti, il borgo si trova molto sopra il livello del mare.

A Pennabilli, Tonino Guerra disseminò le strade di installazioni artistiche. Oggi sono il “museo diffuso” Il mondo di Tonino Guerra. Il più famoso è senza dubbio “L’orto dei frutti dimenticati”, che tra l’altro è stato anche il primo.

Il giardino ospita piante spontanee degli Appennini oggi scomparse altrove. Un vero museo della memoria.

L’arco delle Favole”, rivestito in ceramica, sembra la porta per un altro mondo. Il Bosco Incantato non ha bisogno di spiegazioni, tanto il nome è suggestivo, mentre il Gelso della Pace fu piantato dal Dalai Lama quando visitò Pennabilli nel ’94.

La “Meridiana dell’incontro” ha due colombi in bronzo su una pietra, e fra le tre e le quattro del pomeriggio le ombre creano i profili di due amanti che si baciano: Federico Fellini e Giulietta Masina.

In effetti, Fellini è stato un grande partner creativo per Tonino Guerra – e viceversa. Il lavoro più famoso è ovviamente Amarcord, di cui Guerra è co-sceneggiatore.

Pennabilli non si ferma qui: offre ancora tanti luoghi magici, tutti da scoprire.

A Sant’Agata Feltria e Santarcangelo ci sono altri posti legati a Tonino Guerra. Il “Campo dei Nomi” e la “Fontana della chiocciola” (fatta con 300 tessere di mosaico), per dirne due.

A Santarcangelo, invece, c’è il museo “Tonino Guerra”.