Il tradimento di una fanciulla

Si narra che nel 1556 Carlo Neroni, Capitano di Giustizia della Romagna toscana, che aveva sede a Castrocaro, fece arrestare una giovane lavandaia del paese, di nome Jacopa, con la pesante accusa di spionaggio militare.

I realtà l’ignara lavandaia che era solita recarsi a Forlì per il suo mestiere, intratteneva un rapporto amoroso con un giovane di nome Girolamo.

Egli non era però un giovane qualunque, bensì il figlio di Achille del Bello da Castrocaro, un ribelle che qualche anno prima era dovuto fuggire dal suo paese con tutta la famiglia per una fallita congiura contro il Granduca Cosimo I de’ Medici.

Girolamo si serviva dunque di Jacopa per carpirle notizie sui movimenti di truppe a Castrocaro, sul numero di guardie alle porte cittadine, ed altro ancora.

La ragazza innamorata non si rendeva conto dell’inganno e rientrando a Castrocaro confidava ad una cara amica i suoi incontri d’amore, quest’ultima ne parlò ad un soldato del Castellano, il quale a sua volta informò il Capitano di Giustizia.

Jacopa negò l’accusa, ma sottoposta alla tortura con la carrucola ammise tutto. Infine, piangendo disperata, disse di essere incinta.

Il Capitano Neroni la fece quindi imprigionare nelle segrete della Fortezza, in attesa di capire se fosse veramente gravida.

Nel frattempo scrisse al Granduca, informandolo di ogni cosa e attendendo disposizioni in merito.

Quella lettera, datata 28 agosto 1556, è stata recentemente rinvenuta nell’Archivio di Stato di Firenze, ma le ricerche successive non hanno dato nessun esito, e l’epilogo della triste vicenda è ancora avvolto nel mistero.