Quest’anno ormai agli sgoccioli rappresenta l’anniversario del grande successo di un personaggio molto originale, il cantante santarcangiolese Gianni Drudi.
Classe 1968, giovanissimo, a metà anni Ottanta comincia la sua carriera musicale già vantando alcune apparizioni su reti nazionali. Le sue canzoni trovano però più spazio in alcune emittenti televisive locali e, sul finire del 1991, fa la sua comparsa in ‘Mai dire TV’, un programma innovativo e di grande successo, condotto dalla Gialappa’s Band.
È un programma che propone al grande pubblico alcune bizzarrie delle televisioni regionali.
Gianni Drudi finisce nel mezzo di questo pazzo e saporito minestrone, diventando subito uno dei personaggi più popolari e richiesti del programma.
Le sue canzoni, musicalmente di presa immediata, sono condite da testi fondati su espliciti doppisensi, percepiti, però, come parte di opere goliardiche e di puro disimpegno.
Una delle prime canzoni di Drudi diventa una sorta di biglietto da visita del cantautore: si tratta di “Fiky fiky”, che è subito un tormentone.
L’occasione di presentarsi al grande pubblico con un album è troppo ghiotta e, raccogliendo una decina di canzoni, alcune già ascoltate in TV come appunto la riedizione di “Fiky fiky”, nel 1992 esce “C’è chi cucca chi no!“.
Il titolo, un po’ debitore di alcuni detti del decennio precedente, fa suoi quei modi di dire e, contemporaneamente, indica che a quelle atmosfere e a quel periodo risalgono molti dei contenuti nel disco, con un rimando nostalgico.
Il disco, nei suoi primi mesi di vita, pur nel mezzo di una concorrenza fortissima, (basti ricordare l’esplosione di gruppi come i Queen dopo la morte di Freddie Mercury) arriverà a vendere 300.000 copie.
Un numero davvero incredibile per un artista apparentemente non troppo commerciabile, originale, che rilancia la macchietta del romagnolo conquistatore e donnaiolo impenitente con tanta ironia, calandocisi pienamente a suo agio.
Questo artista rimarrà attivissimo anche negli anni successivi, ma l’anno del suo primo album, il 1992, rimarrà indimenticabile e segnerà l’apice del suo successo.