"Gorgona", Achille Calzi, maiolica, conservato al Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza (Portale PatER)

Il poliedrico Achille Calzi (1873-1919) fu figura di riferimento del panorama artistico e culturale della Faenza del passaggio tra Ottocento e Novecento.

Ad Achille Calzi, faentino classe 1873 (a voler essere precisi, Achille Calzi junior, poiché consanguineo di un suo perfetto omonimo faentino), non mancarono certo i punti di riferimento nel campo dell’arte. Il padre Giuseppe (1846-1908), infatti, fu un decoratore, sia artigiano che artista, che dedicò la sua vita alla pittura su ceramica e, in parte, alla pittura a tempera di soffitti.

Achille, talento poliedrico, si cimentò non solo nei due ambiti in cui aveva lavorato il padre, ma spaziò anche nel campo della grafica, con un occhio rivolto al simbolismo e l’altro sempre attento agli sviluppi del nascente stile liberty. 

Secondo Ilaria Piazza, curatrice della mostra Tra Simbolismo e Liberty: Achille Calzi, tenutasi al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza tra il 05/11/2017 e 18/02/2018, “Calzi incarna la moderna figura dell’artista progettista, facendosi interprete del principio modernista dell’arte in tutto, attraverso le numerose collaborazioni con le principali manifatture faentine attive nei settori della ceramica, dell’ebanisteria e dei ferri battuti e nell’impegno profuso nel campo della grafica […]. A questo si aggiunge la multiforme ricerca nelle arti figurative […].” 

In questa sua notevole e variegata produzione artistica, spiccano senz’altro le maioliche: gli esemplari più raffinati e pregevoli sono i piatti cosiddetti della “Chimera” e della “Gorgona” (in copertina), entrambi conservati al MIC, e il vaso cosiddetto del “Trionfo”.

Nel grande piatto della “Gorgona”, la figura mitologica viene raffigurata, tanto maestosa quanto terrificante, avvolta, dal mento in giù, da quattro policromi serpenti. Sulle due ali è dipinta la scritta “GOR” – “GONA” con lettere sovrapposte, quasi a voler sottolineare che, anche quando la realtà pare scritta a caratteri cubitali, essa cela inevitabilmente una componente misteriosa.