Le cronache medievali ci ricordano che i forlivesi non vedevano di buon occhio la torre da dove pendevano le teste mozzate dei giustiziati
Come ogni città che si rispetti anche Forlì ha la sua torre dell’orologio a scandire le ore del tempo che passa. Oggi però l’originaria torre dell’orologio si chiama torre civica e svetta nel cuore della città forlivese.
Il luogo dove sorge è un luogo storico. In epoca medievale la torre venne costruita sopra un tronco di torre di epoca romana. Si trovava proprio a ridosso del fiume Montone che in antichità scorreva dove oggi vi è la centralissima Piazza Saffi.
A monito per i forlivesi, sulla sommità della torre venivano appese le teste mozzate dei giustiziati. La base della torre invece ospitava una prigione dove i carcerati spesso morivano di stenti.
La torre ha avuto una storia un po’ movimentata: fonti ci parlano di molti crolli dovuti a fenomeni naturali, come il terremoto del 1781 che ne fece crollare parte della sommità. Oppure a fenomeni strutturali, come i cedimenti registrati nel 1818 nella parte Nord-Ovest che portarono a un cospicuo restauro, voluto dal cardinale Sanseverino, finito nel 1822.
Infine anche la mano umana ha fatto la sua parte. Il 9 novembre del 1944 i tedeschi, in ritirata, la fecero crollare provocando danni non solo alla torre stessa ma anche al Teatro Comunale sottostante. L’ultimo restauro risale al 1975, conclusosi nel 1977, e oggi è possibile visitarne solo la parte esterna.
Con un’altezza di 72 metri, la torre attuale è più alta di quella precedente la distruzione tedesca che misurava 65 metri. La presenza di un orologio è attestata da fonti risalenti al XIV secolo. Ancora agli inizi del secolo scorso la torre presentava tre campane con funzioni diverse. Una richiamava a raccolta i pompieri, l’altra gli alunni delle elementari e l’ultima, la più piccola, scandiva le ore.
Oggi la torre è recintata perché pericolante ed è in attesa del consolidamento da parte del comune di Forlì.