Rocca Malatestiana Montefiore Conca
Veduta panoramica della Rocca Malatestiana di Montefiore Conca (Shutterstock)

Montefiore Conca, capitale medievale della Valle del Conca, è considerato uno dei borghi più belli d’Italia e ospita la famosa Rocca Malatestiana

Siamo nel cuore della Valle del Conca, precisamente nella sua capitale medievale, a Montefiore Conca. Qui sorge la bellissima Rocca Malatestiana, arroccata su un promontorio roccioso. Sembra una sentinella, imponente e maestosa che scruta il paesaggio romagnolo da Fano fino a Ravenna.

Le fonti ci hanno sempre parlato del XIV secolo come data di costruzione della Rocca per volere della famiglia Malatesta. Oggi, in seguito a recenti scoperte archeologiche, si pensa che la rocca fosse già pienamente attiva nella prima metà del XIV secolo. Un primo nucleo si fa addirittura risalire al 1136, quando il castello viene citato in una bolla papale del tempo. Cosa sicura è che oltre ad essere una possente costruzione militare con scopi difensivi, la Rocca fosse anche un elegante palazzo residenziale.

Altra cosa certa è l’aurea di magia che avvolge queste mura. Si dice infatti che la Rocca sia stata teatro di una delle storie d’amore più romantiche e sanguinose della Romagna. Ci riferiamo alla grande storia d’amore tra Costanza Malatesta, figlia di Ungaro, e il duca Ormanno. Si narra che Costanza, rimasta vedova a soli 20 anni e in possesso di un’ingente fortuna, dovette difendersi più volte dalle mire dei pretendenti, tra le quali quelle dello zio Galeotto.

Si narra anche che un giorno giunse al castello un esercito guidato dal duca Ormanno, alleato dei Malatesta. Leggenda (romantica) vuole che tra il duca e Costanza sbocciasse l’amore. Lo stesso zio Galeotto, contrario a tale unione, elaborò un piano per uccidere gli amanti ed impossessarsi dell’eredità. E così, nella notte del 15 ottobre 1378, un sicario, su mandato dello zio, uccise prima il duca, che per salvare la sua amata di frappose tra lei e la spada perdendo due dita della mano, e Costanza stessa.

Da qui la seconda leggenda legata al “paranormale”. Si narra infatti che i fantasmi di Costanza e del duca Ormanno, privo delle due dita della mano, come anime inquiete, si aggirino ancora oggi per le sale del castello…