Dall’anno mille, posta sullo strapiombo, domina la Valle del Savio.
La Rocca Fregoso, è una costruzione fortificata che si trova nel borgo di Sant’Agata Feltria, in provincia di Rimini, sul cosiddetto Sasso del Lupo. La sua definitiva realizzazione, pur in mancanza di documenti, è attribuita al famoso architetto Francesco di Giorgio Martini.
E’ Posta sul Sasso del Lupo o Pietra Anellaria (da arenaria) e dall’alto di questo strapiombo naturale domina la sottostante valle del Savio. La Rocca è costruita probabilmente intorno all’anno mille dalla famiglia Cavalca dei conti di Bertinoro, che all’epoca domina il territorio per investitura ecclesiastica.
Estinti i Conti di Bertinoro la Rocca cambia varie volte proprietario fino al 1400 quando diviene possedimento di Federico da Montefeltro, il quale fa rimodernare le rocche di suo dominio, tra cui quella di Sant’Agata, al celebre architetto militare senese Francesco di Giorgio Martini.
Frattanto Agostino Giovanni Fregoso si rifugia presso i Montefeltro. Federico decide di concedere in sposa ad Agostino Fregoso, per sfuggire ad un clima d’ostilità creatosi a Genova, la figlia Gentile Feltria, che porta in dote dodici castelli ed altrettanti territori tra i quali anche Sant’Agata Feltria
Sembra che la sistemazione quattrocentesca abbia inglobato l’antico e primitivo complesso. La Rocca viene gradualmente ampliata e abbellita con opere d’arte, e si realizza così una struttura difensiva imponente verso l’esterno ma elegante al suo interno.
Nel 1660 S. Agata e il suo castello tornano sotto il dominio della Chiesa. Da allora la rocca continua ad essere adoperata, mutando nel tempo la sua destinazione.
La Rocca si presenta oggi mutilata per il crollo della parte alta del Mastio Maggiore, avvenuto il 18 gennaio 1835. E’ ben conservato invece il torrioncino di Simonetto Fregoso, dove è la cappella. Nel 1951 a seguito di abbondanti piogge iniziano a presentarsi pericolose lesioni lungo il masso arenario a nord, culminate nel 1961 con il distacco di un enorme masso roccioso alto una trentina di metri che lascia in bilico il cantonale nord della Rocca.
Nel 1974, dopo i lavori di restauro, viene istituito un museo che raccoglie i documenti dell’archivio storico del rettorato Agatense, mobili e oggetti rari del primo ‘900; una collezione di opere grafiche che spazia dai manoscritti, agli ex libris, dalle litografie pubblicitarie, alle preziose stampe originali di autori italiani ed europei.
Oggi la Rocca è gestita dall’Associazione Pro-loco ed è sede del museo permanente “Rocca delle Fiabe“.