Le pievi di San Martino in Barisano e quella di San Pietro in Trento sorgono a pochi chilometri di distanza ed entrambe erano sotto la diocesi di Forlì. Vediamo di capirne il perché…
A pochi chilometri dalla più nota Pieve di San Pietro in Trento, la pieve di San Martino in Barisano probabilmente risale al VI-VIII secolo anche se le prime attestazioni sono datate poco prima dell’anno Mille, precisamente 947 e 992.
La pieve sorge a pochi chilometri di distanza da quella più nota di San Pietro in Trento. Ma perché due pievi sotto la stessa diocesi, ovvero quella forlivese? Dobbiamo entrare nel campo delle ipotesi per trovare una o più spiegazioni a tale quesito. La prima ipotesi, di carattere prettamente politico, vede la costruzione delle pieve come volontà di dominio da parte di Ravenna e Forlì di queste “terre di mezzo”. Quindi sia Ravenna che Forlì costruirono la propria pieve. La seconda ipotesi, di carattere più geografico, risponde all’esigenza di far fronte all’ostacolo creato da un antico fiume, oggi scomparso, forse il Rabbi, che divideva la popolazione locale dalla pieve di San Pietro in Trento. Da qui la necessità di una seconda pieve, quella di San Martino in Barisano appunto.
Si pensa che la pieve sorga su una precedente basilica paleocristiana. Infatti al di sotto del pavimento attuale vennero rinvenute tracce di decorazioni musive databili a tale periodo. La pieve subì anche modifiche strutturali dopo in Concilio di Trento. SI ridusse lo spazio destinato ai fedeli per ricavarne uno maggio dedicato alla canonica per il parroco.
La pieve è stata per un periodo chiusa, riaperta solo all’inizio del 2000 in seguito a un restauro integrale.