Nella piccola località di San Salvatore a Rimini si erge una pieve romanica risalente all’VIII secolo
Leggenda narra che nel luogo ove sorge la pieve in passato vi avrebbe sostato Deianira, la figlia del dio Bacco, dedico ai festeggiamenti e al vino. Sempre la leggenda narra che prima della dipartita, la figlia del dio avrebbe lasciato un cippo-colonna a memoria del suo passaggio. Leggenda su leggenda si narra anche che tale cippo fu il punto di riferimento per la successiva costruzione di un tempietto romano dedicato al dio Giove. Altra leggenda invece vuole che la pieve sia stata costruita sulle rovine di un tempio dedicato alla dea Cerere.
Dati più certi invece si hanno per quanto riguarda l’epoca più recente: sembra infatti che l’impianto che vediamo oggi sia in realtà di età alto-medievale. La pieve infatti ha una struttura tipica delle chiese del X-XI secolo. E’ costruita in parte in mattoni e in parte in blocchi di pietra che le conferiscono un’aria semplice ed elegante al tempo stesso.
All’interno si sono trovati, e ancora presenti, quattro capitelli di epoca bizantina e tracce di pavimenti che suggeriscono una precedente suddivisione della pieve in tre navate.
Una lapide a caratteri gotici e datata al 1318 richiama l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, evento non sorprendente in quanto la pieve si trova proprio lungo la via battuta dai pellegrini per muoversi tra Rimini e Sansepolcro.
Oggi la pieve è visitabile, per info qui.