Per secoli è stata la dimora estiva dei conti Rasponi, casato nobiliare ravennate
Palazzo San Giacomo fu la prima residenza estiva dei conti Rasponi, che mai prima del XVII secolo avevano abitato in campagna. L’edificio assolveva sia la (nuova) funzione di residenza rurale, ma manteneva anche i caratteri del (vecchio) castrum: spiccavano infatti due possenti torri laterali.
Nell’impianto originale dell’edificio erano rispettate l’altezza del piano nobile; il piano terra adibito a cucina e servizi; le due torri ai lati della facciata.
L’edificio seicentesco misurava 84,50 m di lunghezza ed aveva dimensioni superiori a quelle dell’edificio attuale. Nel corpo centrale i piani erano tre, mentre nelle torri laterali erano cinque. Nei terreni circostanti erano presenti una macina per il grano, due peschiere e una ghiacciaia, che permettevano il sostentamento del palazzo e un giardino all’italiana. Sembra che l’architetto del palazzo fosse lo stesso Guido Carlo.
Si conserva il portone centrale contornato da pietra d’Istria, aggiunto in epoca successiva, sormontato da un balcone in ferro sostenuto da un putto. Sopra l’arco del portone appare lo stemma della famiglia Rasponi: due zampe di leone intrecciate e sormontate dalla testa di un moro bendato e dalla corona.
L’asse viario perfettamente rettilineo che conduce dalla strada provinciale al palazzo, vero “ingresso trionfale” a San Giacomo, fu concepito dal figlio di Guido Carlo Rasponi, Filippo.